mercoledì 30 novembre 2011

Jean-Pierre Changeux

Jean-Pierre Changeux, Ragione e piacere. (Raffaello Cortina Editore)

Ogni tanto può valere la pena di fare un regalo fuori squadra, e in questo caso può andare benissimo questa raccolta ben organizzata di scritti di un neurobiologo eminente.
Il libro è leggermente datato e quindi parzialmente obsoleto per quel che riguarda la neurofisiologia più recente, ma solo parzialmente, in quanto Changeux già riconosce e segnala, pochi anni dopo la loro scoperta, l’importanza dei neuroni specchio. Ma il testo resta sostanzialmente affascinante per quel che riguarda la visione d'insieme della neurobiologia e soprattutto dell'arte.
Cioè attraverso un'esposizione di serena comprensibilità Changeux mostra lo svolgersi dell'armonia totale che attraversa lo sviluppo della vita, dalla formazione dell'embrione all'evoluzione della specie all'organizzazione del pensiero, fino alla costituzione del processo lungo il quale si crea l'opera d'arte.
Non credo che riassumere un saggio sia una cosa sensata. Posso segnalare una direzione, di quest'opera posso dire che non mi sarei mai aspettato di scoprire che l'uomo ha cominciato già prima dei disegni rupestri a fare arte partendo dalle collezioni di oggetti, posso invitare alla lettura chi è interessato a seguire la direzione del pensiero umano come dispiegamento collettivo e incessante verso, non lo sappiamo verso cosa, e probabilmente non lo sapremo mai, ma non credo che ci fermeremo. (herzenstube)
A pag. 45 c'è un di al posto di nel, a pag. 60 l’ormai frequente osceno soddisfi.
In ogni visita di complimento dovrebbe esserci sempre un bambino, per rifornire la conversazione. (Jane Austen, Ragione e sentimento)

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